Truffa al Casinò in Corea del Sud, partite truccate per 3 milioni
La storia dei casinò di tutto il mondo hanno visto purtroppo casi di truffe e di azioni fraudolente ai danni dei giocatori. Quel che è accaduto in Corea del Sud ha dell'incredibile e ha visto come protagonisti principali alcuni manager di una delle strutture più importanti del Paese asiatico.
Mazzi truccati a baccarat, casinò coreano nei guai
Il teatro di questo clamoroso episodio di frode ai danni dei giocatori è il Golden Crown Casino di Daegu, una delle strutture più avveniristiche in Corea del Sud. Qui sono emersi episodi di partite di baccarat truccate, con ammanchi milionari per gli sprovveduti clienti della struttura. Questi, una volta concluse le indagini, hanno scoperto l’amara verità dei fatti.
L’episodio fraudolento, in realtà, ha radici abbastanza lontane. Bisogna infatti tornare indietro fino al 2017, quando due giocatori nati in Cina si erano recati al casinò per giocare a baccarat. Si trattava di partite particolarmente dispendiose, veri e propri tavoli high stakes, in cui alla fine dei conti a uscire con le ossa rotte sono stati propri i clienti.
Si parla infatti di un danno che ammonta a ben 4 milioni e mezzo di Won coreani. Al cambio, stiamo parlando di ben 3,5 milioni di dollari. La truffa è stata scoperta e ufficializzata al termine di lunghe e intense indagini da parte degli organi competenti della Corea del Sud. Alla fine, i 12 manager sono stati condannati.
Bottom dealing, come funziona l’atto fraudolento
Tra i soggetti che hanno subito la condanna ci sono soprattutto componenti del personale di sala, ovvero addetti alla distribuzione delle carte e al controllo del lavoro svolto da questi ultimi. Spicca però anche la sanzione penale inflitta all’ex amministratore delegato e ad altri due dirigenti del casinò di Daegu, autori di un comportamento ritenuto non professionale.
Il metodo utilizzato dai croupier e dai dirigenti del Golden Crown Casino di Daegu è quello del cosiddetto bottom dealing. Come suggerisce il nome, è l’ultima carta del mazzo la grande protagonista di questa azione. In questo caso il croupier, evidentemente fiancheggiato dai truffatori presenti al tavolo, pescava dal fondo del mazzo la carta che avrebbe fatto vincere il banco.
Arriva dunque dall’altra parte del mondo un tentativo di raggiro ai danni dei giocatori da parte di dipendenti di un casinò. Un caso più anomalo e decisamente più elaborato rispetto a quelli che hanno avuto luogo in Italia negli ultimi anni in cui sono stati i giocatori a tentare di circuire la casa da gioco. L’ultimo in ordine cronologico, la truffa al Casinò di Sanremo in cui il cartaio del Punto e Banca avrebbe favorito i complici seduti al tavolo. L’epilogo, però, non è diverso: sono stati tutti individuati e arrestati.