Una sfida personale, divertente, disponibile in numerose varianti e adatta a qualsiasi età. Sono questi – oltre naturalmente alla possibilità di giocare senza dover trovare altri giocatori, come facilmente intuibile dal nome – i segreti dietro al successo del solitario. Questo famoso gioco di carte ha origini antiche, e ha resistito allo scorrere del tempo trovando anzi nuova gloria con l’avvento dei computer.
Parte della dotazione standard dei PC con sistema operativo Windows fin dai primi anni ’90, il gioco è diventato nel corso degli anni molto popolare anche sul web. Nei prossimi paragrafi andrete a conoscere e approfondire i tipi di solitario online più amati dagli appassionati di questo gioco, versioni gratuite che non richiedono download e in tutto e per tutto uguali ai classici installati da sempre sui computer o giocati con carte vere.
La storia del gioco di carte solitario
Secondo la documentazione disponibile in materia, il solitario – noto in Europa anche come “Patience”, dalla “pazienza” richiesta ai giocatori – nasce nei Paesi scandinavi tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800. È soltanto nel XIX secolo, però, che diventa popolare soprattutto in Francia e Gran Bretagna, estendosi poi rapidamente anche in Nord America.
Inizialmente questo gioco è strettamente legato alla cartomanzia: il giocatore esprime infatti un desiderio, che avrà buone possibilità di trasformare in realtà in caso di successo. Per questo motivo il solitario classico è contraddistinto da una forte componente aleatoria. Questa diminuisce successivamente, e in alcuni casi scompare, in molte delle varianti successive che vengono considerate più veri e propri giochi di abilità.
Le versioni più popolari di solitario online
Il solitario online è oggi molto ricercato sui più importanti motori di ricerca. Si tratta della naturale evoluzione, come abbiamo già accennato nell’introduzione, delle versioni pre-installate in dotazione standard già nei primissimi PC. Anche se è molto probabile dunque che possiate già giocare al solitario Microsoft, nei prossimi paragrafi andremo a scoprire quali sono le alternative più popolari disponibili sul web e le caratteristiche peculiari di ogni variante.
Klondike, il solitario per eccellenza
Per rispondere in modo esauriente a chi si chiede come si gioca al solitario potrebbe bastare una partita di Klondike. La versione classica per eccellenza del gioco deve il proprio nome a una delle regioni protagoniste della famosa “corsa all’oro” di fine ‘800 e si gioca con un mazzo standard da 52 carte. Il solitario Klondike è contraddistinto da un tasso di riuscita molto basso, stabilito dagli esperti a 1-30, e dalla disposizione delle carte.
Da sinistra a destra abbiamo 7 colonne, ognuna con una carta in più rispetto alla precedente e con l’ultima scoperta. Secondo le regole del Klondike le carte estratte, comprese quelle avanzate presenti in una pila posta a sinistra, devono essere ordinate sul tavolo in ordine decrescente e a colori alternati nelle varie colonne, quindi a loro volta inserite in ordine cresente in quattro settori vuoti, ognuno dedicato a un seme.
Il solitario Canfield, un gioco “diabolico”
Se avete letto l’approfondimento sui più grandi casinò al mondo vi sarete chiesti dove questi maestosi edifici abbiano avuto origine. Uno dei pionieri del settore fu l’uomo d’affari Richard Albert Canfield, che a Saratoga Springs, New York, diede vita a un casinò ante literram, il Saratoga Clubhouse, in cui elargiva premi agli avventori capaci di risolvere un gioco di carte solitario. Si dice che questo fosse il Klondike, motivo per cui questa variante viene chiamata anche, non correttamente, Canfield.
In realtà il solitario Canfield omaggia il grande uomo d’affari, è meno diffuso e presenta regole diverse dal Klondike pur condividendo il meccanismo di fondo. Anche qui dovete posizionare in modo crescente le carte nei quattro alloggiamenti disponibili dopo averle ordinate in modo decrescente e a colori alternati in altre quattro colonne. Ognuna di queste inizia però con una sola carta scoperta, mentre è possibile scoprire quelle rimanenti a tre per volta. Di difficile soluzione, questo gioco può creare molta frustrazione e per questo è noto anche come “il Dispettoso” o “Demon Patience”.
Spider, il solitario più famoso
Molto probabilmente il più famoso solitario al mondo, lo Spider deve il proprio nome al numero delle zampe del ragno (“spider” appunto), 8 come le pile in cui devono essere impilate le 104 carte di due mazzi utilizzate per giocare. Inizialmente avrete sul tavolo 10 colonne con carte scoperte, e lo scopo è sempre quello di ordinarle in ordine decrescente.
A differenza di quanto accade con Klondike e Canfield, però, abbiamo numerose sottovarianti che possono semplificare il gioco. Le più comuni lasciano inalterato il numero di carte, ma vedono diminuire il numero di semi in gioco a due o addirittura uno solo, di solito picche. Anche per questa semplicità lo Spider solitario si è diffuso velocemente conquistando molti giocatori alle prime armi.
FreeCell, alla ricerca delle “celle libere”
Quando parlo di FreeCell mi riferisco a un solitario totalmente differente dagli altri: si gioca infatti con tutte le carte scoperte fin dall’inizio e disposte in modo casuale su 8 colonne, 4 formate da 7 carte e 4 da 6. Meccanica e scopo restano gli stessi: ordinare in modo decrescente e a colori alternati le carte e quindi riordinarle in ordine crescente nelle pile dedicate.
La particolarità del solitario FreeCell è rappresentata anche dalla presenza di 4 spazi vuoti, “celle libere” che possono essere utilizzate per depositare temporaneamente le carte scartate dal giocatore alla ricerca dell’incastro perfetto. Questo aggiunge un notevole livello di strategia al gioco ed ha contribuito al suo successo soprattutto tra chi desidera una minore influenza del caso.
Aces Up, caccia ai 4 assi
Siete alla ricerca di una versione semplice ma non banale del solitario? Molto probablmente l’Aces Up è quello che fa per voi! Parliamo di un gioco che occupa poco spazio (quando parliamo di tavoli con carte vere) e che fa della velocità e semplicità i propri punti di forza. Ha inoltre una notevole tradizione, dato che le sue origini vengono fatte risalire a inizio ‘900.
4 carte di un mazzo da 52 vengono distribuite sul tavolo in 4 colonne, e ogni volta che il giocatore decide di aggiungere lo fa su tutte e 4 le pile presenti. Lo scopo del gioco è quello di scartare tutte le carte – è possibile farlo soltanto con quelle in fondo alla colonna, e a patto che sia presente sul tavolo un’altra di uguale valore – fino a rimanere con i soli 4 assi in mano. Aces Up, appunto!
Pyramid, la “tomba di Tut”
Si dice che questa versione del solitario sia stata inventata nientemeno che da Napoleone Bonaparte mentre si trovava impegnato nella campagna d’Egitto. La disposizione delle carte è inconfondibile: 28 su 40 – vengono esclusi 8, 9 e 10 – vengono disposte scoperte, 7 nella fila più bassa e poi a scalare verso l’alto fino ad averne una centrale. Il layout ricorda quindi a tutti gli effetti quello di una piramide.
Lo scopo del gioco è ovviamente quello di eliminare tutte le carte, togliendone una o due alla volta se il valore di queste è pari a 13. I fanti valgono 11, le regine 12 e i Re 13, dunque questi ultimi possono essere rimossi singolarmente. Le carte della piramide si possono sommare con una scoperta proveniente dal mucchio di quelle avanzate, e secondo gli studi matematici effettuati le possibilità di riuscita sono pari a 1-50: si tratta quindi di uno dei solitari più difficili al mondo.
Altre popolari versioni del solitario
Arrivati a questo punto è quasi inutile specificare che sono numerosissime le varianti disponibili per questo gioco. Online il solitario è disponibile in decine di versioni differenti, ed è sufficiente digitare sul motore di ricerca quella preferita per averla immediatamente a disposizione. Ecco una lista dei tipi di solitario più comuni oltre a quelli che abbiamo trattato:
- Alaska
- Golf
- Lacune
- Las Vegas
- Old Fashioned
- Osmosis
- Tredici
- TriPeaks
Il solitario era “il gioco di Napoleone”?
La storia attribuisce al leggendario Napoleone Bonaparte, imperatore di Francia, l’invenzione di almeno cinque versioni del solitario: avrebbe infatti ideato Pyramid (noto anche come “la tomba di Tut” in omaggio a Tutankhamon) durante la campagna d’Egitto e il Lacune prima della fallimentare battaglia di Waterloo. Altre varianti sarebbero state da lui giocate successivamente durante l’esilio di Sant’Elena.
Probabile che si tratti di una leggenda urbana: Napoleone era in effetti un grande appassionato di giochi di carte, come tutti i francesi nel periodo in cui regnò, ma in molti casi si tratta di attribuzioni postume se non di veri e propri omaggi alla sua figura e ai suoi ultimi anni passati in solitudine. Certo è però che il solitario resta legato indissolubilmente alla sua figura nell’immaginario collettivo.