Gioco online in Italia: i principali dati economici

Il gioco online in Italia è un settore in rapida crescita, con una raccolta annua di oltre 80 miliardi di euro, pari al 7% del PIL nazionale, e rappresenta metà del mercato totale del gioco nel Paese. Questa espansione è in linea con il trend europeo, ma la presenza di operatori internazionali fa sì che parte dei ricavi vada all’estero.
Federico Cremonesi, Author at imiglioricasinoonline.net Scritto da: Federico Cremonesi

Pubblicato il: 9.01.2025

Ricavi gioco online

I numeri del gioco online in Italia

Secondo i dati ufficiali rilasciati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, il gioco online in Italia vale oltre 80 miliardi di euro l’anno in quanto a raccolta, circa la metà degli oltre 160 miliardi che si spendono ogni anno nel nostro paese per il gioco: una cifra importante, che vale intorno al 7% del PIL nazionale. I dati riportati sono, purtroppo, frammentari e non permettono un’analisi sofisticata rispetto all’ultimo biennio, 2023 e 2024

Risulta comunque una cifra in crescita, una curva ascendente molto pronunciata, se pensiamo che appena quattro anni fa, nel 2020, la raccolta complessiva (quindi includendo anche il gioco fisico, le lotterie, i gratta e vinci, oltre al gioco online) era di 88 miliardi di euro.

Non è un fenomeno particolarmente sorprendente e, peraltro, segue in maniera molto coerente l’andamento del gioco online anche nel resto d’Europa. L’incremento della raccolta nel gioco online è legato infatti alla moltiplicazione delle possibilità di puntata che il progresso tecnologico ha permesso e via via permette. L’accesso tramite smartphone al mondo del gioco online è sempre più funzionale e semplice e ne deriva uno sviluppo naturale di volumi di mercato in costante progressione.

I ricavi del gioco online in Europa

Guardando alle statistiche dei ricavi legati al gioco online in Europa vediamo come l’Italia sia fra le nazioni top nel continente, dietro soltanto al Regno Unito e molto vicino alla Germania. In Gran Bretagna i ricavi lordi annuali, dunque ciò che rimane nella pancia delle società di gioco una volta pagate le vincite e prima di versare quanto dovuto sul fronte fiscale, secondo dati ufficiali aggiornati a inizio 2024, si avvicina ai 20 miliardi di euro: un po’ meno, intorno ai 17 miliardi, se si esclude la Lotteria Nazionale inglese.

La Germania invece, secondo quanto contenuto dal Glücksspielatlas Deutschland 2023, l’Atlante del Gioco pubblicato dal governo tedesco circa un anno fa e in riferimento al 2022, i ricavi lordi dal gioco online in Germania ammontano a 13.4 miliardi, con 5.2 miliardi di tasse versate dagli operatori al fisco tedesco.

In Italia, invece, le cosiddette revenue generate da società di scommesse sportive e casinò online si aggirano, secondo delle stime che valutano il 2023, intorno ai 15 miliardi di euro.

Il mercato degli operatori in Italia

Uno degli elementi di più grande interesse, quando si parla di gioco online, di raccolta delle puntate e di ricavi riguarda i gruppi che offrono questi servizi, la loro conformazione tecnica e, soprattutto, il volume di affari che generano, con un’attenzione anche alla destinazione finale, in termini fiscali, delle revenue prodotte, con una comparazione fra i diversi paesi in Europa. D’altronde e peraltro, risulta anche interessante sottolineare come molto spesso le più grandi piattaforme continentali di gioco si sovrappongono fra paese e paese, il che genera un ulteriore elemento di interesse rispetto al confronto.

In Italia sono sette gli operatori a contendersi oltre il 70% delle quote di mercato nel settore del gioco online: Flutter Entertainment, Lottomatica, Stanleybet, Entain Group, Bet365 e William Hill. Il primo punto importante da sottolineare rispetto a queste società è che soltanto una, Lottomatica, ha la sua sede principale in Italia. Le altre, pur disimpegnandosi in maniera perfettamente legale nel nostro paese, essendo in possesso della regolare licenza di gioco rilasciata da ADM, hanno il loro quartier generale all’estero, un elemento non di poco conto, in quanto modifica la redistribuzione della ricchezza prodotta dal comparto.

Tra gli operatori principali, solo Lottomatica ha la sua sede principale in Italia.

Andiamo a vedere in dettaglio, dunque, quali sono i ricavi di queste aziende e, quando possibile, a scorporarne la tipologia e a scoprirne il fatturato. Flutter Entertainment è uno dei grandi giganti del gioco online a livello mondiale, per essere precisi la più grande compagnia del pianeta nell’ambito dell’online gaming e betting.

Flutter è proprietaria dei marchi Sisal, Paddypower, PokerStars, Betfair, Tombola, Fanduel, Skybetting, Maxbet, Junglee Games, Adjarabet.com e, dallo scorso settembre, anche di Snaitech, acquisita al termine di un’operazione da 2.3 miliardi di euro e che segue di due anni l’incorporazione nel gruppo di Sisal, che era stata presa per altri 2 miliardi.

Nel report annuale pubblicato dall’azienda alla fine del 2023 emerge come quello italiano sia un mercato molto importante per il colosso irlandese, che nel nostro paese ha registrato, nei dodici mesi dello scorso anno, ricavi pari 1.352 miliardi di dollari, una crescita esponenziale rispetto ai 690 milioni di dollari del 2022 e ai 264 del 2021, veicolata evidentemente dall’arrivo nella famiglia Flutter del marchio Sisal, fra i più importanti nello scenario del gioco online italiano.

Il colosso irlandese (Flutter, ndr) nel nostro paese ha registrato ricavi pari a 1.352 miliardi di dollari nel 2023.

Davanti a Flutter, ma solo per qualche mese, visto che, evidentemente, con l’acquisizione di Snai gli irlandesi muoveranno un bel passo in avanti, troviamo Lottomatica, l’unica azienda fra quelle menzionate che ha sede legale in Italia. La società guidata dall’amministratore delegato Guglielmo Angelozzi ha scritto a bilancio, nel consuntivo annuale 2023, ricavi pari a 1.651 miliardi di euro, in crescita rispetto al 2022, quando invece si era fermata 1.407 miliardi.

Anche in questo caso, sarà interessante vedere come l’acquisizione di SKS365 (i cui ricavi 2023 sono stimati in circa 150 milioni di euro) da parte della società romana, arrivata nella primavera 2024 all’atto finale e costata 635 milioni, influirà sullo sviluppo dei volumi di un’azienda che, nel 2023, ha portato a casa una raccolta pari a 30.1 miliardi di euro, quindi oltre il 20% della cifra complessiva spesa in Italia per il gioco online.

Guardando il bilancio di Lottomatica con attenzione, è inoltre interessante notare, nel dato scorporato dei ricavi, come oltre due terzi del 1.6 miliardi arrivati in cassa siano frutto di negozi fisici di gioco (principalmente, con 11 miliardi di raccolta e 743 milioni di ricavi) e di scommesse sportive (2.8 miliardi di raccolta e e 368 milioni di ricavi). Il comparto online vale invece 16 miliardi di raccolta e 520 milioni di ricavi.

Lottomatica distribuzione raccolta e ricavi

In pratica, il 55% della raccolta arriva dall’online, che restituisce però, nel computo finale, “solo” il 35% dei ricavi totali: Lottomatica guadagna in proporzione di più dai punti gioco fisici sparsi sul territorio (soprattutto con le slot machine), ma continua a investire nel comparto online perché è quello che cresce di più. Se infatti fra il 2022 e il 2023 raccolta e ricavi dei punti fisici di gioco sono rimasti praticamente inalterati, quella del gioco online è invece cresciuta del 33% nei ricavi e del 36% nella raccolta.

Entain Group, con sede nell’Isola di Man, in Gran Bretagna, territorio nel quale le imprese vengono tassate al 10%, è un altro dei gruppi più importanti nel settore del gioco online in Italia ed è proprietario, fra gli altri, dei marchi Eurobet, Ladbrokes e Gioco Digitale. A livello globale Entain Group ha fatto registrare, da bilancio 2023, ricavi pari a 4.796 miliardi di sterline, con il mercato italiano che ha portato nelle casse del gigante britannico 517.4 milioni di pounds, pari a circa 621 milioni di euro, intorno al 12% delle entrate complessive.

Più nebulose sono le informazioni circa Stanleybet Group, società con sede a Cipro i cui ricavi 2023 dovrebbero attestarsi intorno ai 200 milioni di euro a livello globale, e per Bet365, una delle società di riferimento a livello globale nel mondo del gioco online, che ha chiuso il 2023, secondo l’Annual Report ufficiale dell’impresa, con ricavi pari a 3.39 miliardi di sterline.

In entrambi i casi si tratta di società che non hanno reso disponibile i dettagli dei loro report finanziario annuale, che secondo le leggi di Cipro e Regno Unito, sono sì tenute a redigere (in quanto società per azioni), ma rispetto a cui non vi è alcun obbligo di diffusione al di fuori del contesto pubblico di presentazione delle relazioni. Discorso identico per William Hill, con sede a Londra, che ha dichiarato alla fine del 2023 ricavi pari a 1.2 miliardi di sterline.

Normative e tassazioni sul gioco in Italia

A conti fatti, dunque, l’unica società di gioco online, fra quelle che coprono la gran parte del mercato in Italia, che opera lungo tutta la filiera sul territorio italiano è Lottomatica. Cosa significa questo per la parte fiscale, quanti dei soldi guadagnati dalle società rimangono in Italia e quanti invece vengono direttamente tassati all’estero? È un discorso un po’ tecnico, ma che vale la pena affrontare.

Le normative fiscali italiane, aggiornate recentissimamente, prevedono che il regime fiscale applicabile nei confronti delle aziende che offrono servizi di gioco e scommesse e minute di regolare licenza rilasciata da ADM è pari al 25% del GGR per i giochi da casinò e al 24% del GGR per le scommesse sportive.

Il GGR, Gross Gaming Revenue, è la differenza fra la raccolta delle imprese (dunque, in parole povere, i soldi puntati dai giocatori) e le vincite. Inoltre, la normativa italiana prevede che le imprese debbano versare una tassa annuale del 3% calcolata sul ricavo lordo del gioco, il GGR menzionato poco sopra e che debbano infine investire lo 0.2% dei ricavi netti, fino a un di 1 milione di euro, in campagne o iniziative legate alla diffusione della cultura del gioco responsabile.

Queste tasse vanno pagate indipendentemente dalla sede principale delle aziende, e riguardano però, nel caso di società con sede all’estero e che operino su base multinazionale, solo e soltanto la porzione di attività svolta in Italia.

Da una parte, dunque, il gettito fiscale legato alle attività di gioco svolte in Italia resta nel nostro territorio, dall’altra i ricavi definitivi delle aziende estere ma operanti in Italia, pari a circa 3 miliardi di euro, finiscono invece su conti correnti di paesi stranieri. Le aziende con sede all’estero infatti pagano sì le imposte sul gioco, ma non pagano quelle sulle società.

Grafico che mostra le principali società operanti in Italia

La nuova normativa sul gioco d’azzardo in Italia e sul rilascio delle licenze, realizzata ad aprile 2024 in prospettiva del bando per la concessione di nuove autorizzazioni (tutte le concessioni attuali scadranno alla fine dell’anno, ma probabilmente si andrà verso una proroga “onerosa” a tempo, con le attuali piattaforme autorizzate a continuare nell’offerta dei servizi, dietro pagamento di un contributo una tantum, nell’attesa della definizione del bando), dovrebbe in teoria risolvere, almeno in parte, questo sbilanciamento fra tasse pagate in Italia e ricavi societari tassati all’estero.

C’è però curiosità rispetto a quali saranno le scelte dei grandi operatori attivi in Italia e oggi fiscalmente posizionati in paesi non-UE, in considerazione di una nuova normativa che già a partire dal costo di base della licenza (7 milioni di euro, prima erano 200.000 euro) è molto esigente.

Appassionato di giochi di lungo corso, sono il fondatore e principale autore di questo sito e lieto di poter condividere con voi tutti i segreti del gioco online.