Tutto sui tarocchi: caratteristiche delle carte e regole di gioco

L’origine dei tarocchi è dibattuta e controversa. Secondo le teorie più accreditate queste particolarissime carte apparvero per la prima volta in Italia negli anni a cavallo tra Medioevo e Rinascimento e furono inizialmente utilizzate a scopi didattici. Nel corso del tempo persero la loro funzione originaria, acquisendo finalità sia ludiche che divinatorie.
Alice Moro, Author at imiglioricasinoonline.net Scritto da: Alice Moro

Pubblicato il: 25.09.2024

Carte dei tarocchi

Le figure principali del mazzo

Oggi conosciamo i tarocchi principalmente per le attività legate alla cartomanzia. Il gioco non è infatti molto popolare tra i gambler, motivo per cui non viene offerto praticamente mai dai casinò online. Tuttavia, le figure del mazzo esercitano da sempre un fascino ambiguo sull’immaginario collettivo, probabilmente per via dei loro legami storici con il regno dell’occulto.

Rispetto alle carte convenzionali, i tarocchi si contraddistinguono per una particolarità: sono l’unico gioco a utilizzare 5 semi anziché 4. Oltre a Re, Donna, Fante e Cavallo troviamo infatti il cosiddetto “Trionfo”. Si tratta di un seme supplementare di 22 figure contrassegnate con numeri che vanno dallo 0 al 21 e illustrate con animali, creature mitologiche e personaggi umani.

Il mazzo conta dunque un numero totale di 78 carte, il cui valore di presa è quello nominale, mentre cambia ai fini del punteggio finale. Nella fattispecie, ogni Re vale 5 punti, così come il Mondo e il Bagatto, parte dei Trionfi. Il Matto e la Donna valgono 4 punti, mentre il Cavallo e il Fante rispettivamente 3 e 2 punti.

Come si vince giocando ai tarocchi

Per ottenere una vittoria ai tarocchi è necessario realizzare un punteggio più alto dei rivali, in un numero predefinito di manche. Si inizia dal player collocato alla destra del mazziere, che può lanciare una carta di qualsiasi seme. Nelle giocate successive gli avversari devono rispondere con lo stesso seme o in alternativa con dei Trionfi, che fungono sempre da briscola.

Se non dispongono di carte simili, i giocatori che seguono il turno possono “tagliare” anche con altri semi, ma in questi casi non è loro concessa la presa. Quest’ultima viene realizzata da chi ha lanciato il seme in uscita dal valore più alto. Nel caso in cui siano stati usati dei tarocchi, a prendere sarà chi ha lanciato il Trionfo di maggior valore.

Nel corso del tempo questo regolamento base è stato più volte modificato, dando vita a varianti nazionali o regionali del gioco altrettanto divertenti e interessanti. Basti pensare al cosiddetto tarocchino bolognese o al tarocco siciliano, due versioni altrettanto antiche caratterizzate da norme differenti e in cui si utilizza un mazzo di carte a numero ridotto.

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